Ciao a tutti!
Questo è il mio primissimo articolo di blog, perciò spero di riuscire a catturare la vostra attenzione per qualche minuto.
Se avete dato uno sguardo al mio sito Internet, avrete sicuramente capito che sono un traduttore freelance molto giovane, che sta cercando di inserirsi in un mercato molto competitivo nonostante il periodo di crisi economica.
Oggi vorrei parlarvi del motivo per il quale ho deciso di intraprendere la carriera del traduttore. Probabilmente vi sembrerà alquanto ovvio, ma come tutti i miei colleghi questa aspirazione nasce da una forte curiosità per le lingue e le culture straniere.
Sin da bambino ho sempre sognato di prendere un aereo e poter partire per il Regno Unito e visitare città come Londra. Vivevo nel mondo dei libri di inglese: passavo ore e ore ad ascoltare le registrazioni dei CD tanto odiate dai miei compagni di classe. Cercavo di imitare il suono estremamente piacevole dell’inglese britannico e il ritmo incalzante di dialoghi fittizi.
Provavo qualsiasi metodo per imparare a esprimermi in una lingua che mi sembrava così poco chiara e trasparente. Volevo finalmente riuscire a guardare un film in lingua originale, ma soprattutto volevo avere gli strumenti necessari per poter viaggiare ed esplorare il mondo al di fuori dei confini del mio Paese.
Mi sono rimboccato le maniche e ho cominciato a dedicarmi nel tempo libero alla lettura dei grandi classici adattati per l’apprendimento di una lingua straniera. Alla lettura accompagnavo di solito l’ascolto dei CD che si trovavano all’interno della copertina. Ho inoltre iniziato ad ascoltare alcuni podcast in inglese semplificato messi a disposizione dalla BBC e a trascrivere i testi di alcune canzoni natalizie che traducevo sommariamente verso l’italiano.
Lo strumento più prezioso che mi ha consentito di imparare prima l’inglese e poi il francese e lo spagnolo è stato proprio Internet e più nello specifico Skype. Questo software, che ha rivoluzionato la messaggistica istantanea, mi ha permesso di chiamare e videochiamare gratuitamente utenti provenienti da tutto il mondo. Ho intrecciato così le mie prime amicizie virtuali provenienti dai Paesi più disparati tra cui Stati Uniti, Canada, Argentina, Colombia e Australia.
Era sicuramente un modo insolito per imparare le lingue, ma mi ha dato l’opportunità di intraprendere scambi linguistici e dibattiti interculturali molto stimolanti, che mi hanno consentito di avere sin da piccolo una visione più ampia del mondo.
Passavo interi pomeriggi a chiacchierare: pian piano vedevo le mie competenze migliorare e scoprivo sempre più aspetti linguistici e culturali che non avrei potuto conoscere altrimenti. Devo ringraziare i miei amici di penna virtuali, se sono riuscito a raggiungere una preparazione linguistica tale da permettermi di frequentare università prestigiose e di realizzare il mio sogno di diventare traduttore.